La storia di come il Grinch voleva rubare il Natale a Caldaro…

…e, già che c’era, i biscotti di Wörndle?

 

Cari amici, è di nuovo quel periodo dell’anno. Quel periodo in cui gli occhi dei bambini brillano di gioia e l’atmosfera magica del Natale pervade le viuzze del paese. Quel periodo in cui soffici batuffoli di neve cadono lievi per poggiarsi sopra i lampioni e i tavolini vuoti dei bar. Il periodo in cui le strade di paesini e città sono avvolte da un inebriante profumino di leccornie natalizie preparate da instancabili pasticcieri…

AWWW, CHE STORIA STRAPPALACRIME. ADESSO BASTA PERÒ! Basta con queste insopportabili sviolinate sul Natale, la solita tiritera disgustosamente allegra e le luminarie accecanti che solo a guardarle mi viene male. Per non parlare della neve che appena tocca l’asfalto diventa tutta una melma… ah, e l’orrore più totale: quella roba dolce e appiccicosa che gli umani amano tanto mangiare… quella a forma di insulse stelline e abeti, che sa di cannella… EWWW ma come si fa??? Ma che schifo! Beh, se non l’avete ancora capito:

ODIO IL NATALE con tutti gli annessi e connessi!

Insomma, non sarei il famoso Grinch se non mi fossi dedicato con instancabile impegno, in un atto di totale abnegazione (potete ringraziarmi dopo), a rubare la festa… urgh, non riesco a pronunciarlo… la festa… dell’amore (*ribrezzo totale*) e tutto ciò che gli umani fanno per festeggiarla. Per esempio, ho iniziato proprio settimana scorsa a far sparire quelle agghiaccianti luminarie che Elektro Kasal ogni anno si ostina ad appendere tra le vie di Caldaro (per ragioni a me completamente sconosciute, quindi #sorrynotsorry).

 

Anche perché sono convinto che il loro contesto ideale sia la mia cantina… ben seppellite sotto tonnellate di vecchie e polverose coperte. Poi, come doveroso atto ai fini di un’adeguata prevenzione anti-presepe, ho sequestrato tutti gli asini e tutti gli Josef del paese (viventi, eh!) e li ho messi su una barca che ho spinto fino al centro del lago (per fortuna non era ancora ghiacciato). Ah, e poi ho hackerato Spotify bloccando le moleste playlist di quelle melense cantilene natalizie… e infine mi sono prodigato per rubare già i primi regali nelle case… tanto certi nascondigli sono talmente prevedibili e imbarazzanti che ci metto un attimo.

 

Quest’anno, infatti, ho deciso di organizzarmi per tempo per ridurre al minimo il rischio che il Natale si faccia per davvero. Sarebbe un incubo. Ma sapete anche perché l’ho fatto? Per avere tutto il tempo per… hehe… PER RUBARE I MALEDETTI BISCOTTI DEL WÖRNDLE, UNO A UNO! Porrò la parola fine a quel nauseante e dolcissimo odore nell’aria che rende tutti così fastidiosamente felici! Muahahaha!!! (*risata malefica*)

Ci siamo, è il 19 dicembre e sono più che pronto. Pronto per infilarmi l’abito più nauseabondo che esista: quello di Babbo Natale. Munito di un enorme sacco di iuta (già, ne avrò bisogno perché quelli di Wörndle sfornano biscotti come non ci fosse un domani), parto all’attacco: prima a Ora, poi a Termeno, poi a Bolzano e, infine, faccio man bassa di quei biscotti da incubo che il Semmelexpress porta in ogni benedetto angolo di Caldaro e dintorni. Ora non mi resta che affrontare l’ultima sfida: la filiale del centro di Caldaro. Margit mi implora di non precludere alla fedele clientela il piacere di gustare, almeno una volta all’anno, i golosi biscotti natalizi di Wörndle. Di non rovinare il Natale ai bambini. Bah, ma fatemi il favore! Un mondo senza Natale sarà una ventata d’aria fresca… altro che profumo di cannella!

Ora che il mio sacco è gremito di centinaia, anzi migliaia di cornetti alla vaniglia, stelle alla cannella, biscotti al burro e altre peccaminose oscenità di cui non ricordo (e non voglio ricordare!) il nome, è giunto il momento di sotterrarli per sempre nel loro posto ideale: sotto le vecchie e polverose coperte nella mia cantina, proprio a fianco alle luci di Natale eheheh! Trasportare fino in cantina la pesante preda non è facile, ma ce la sto mettendo tutta trascinandola giù per le scale… fino a quando non succede una vera e propria sciagura: mi distraggo un attimo e salto il terzultimo gradino finendo a testa in giù, mentre i biscotti di Wörndle volano per aria disseminandosi in tutta la cantina… alcuni finiscono dritti sulle scale, mentre uno di loro cade, subdolo, a pochi centimetri dalla mia bocca. MALEDIZIONE! Un po’ stordito cado nella trappola dell’odore dolce e vanigliato che all’improvviso si diffonde nell’aria… Cerco di resistere, ma la mia lingua si anima di vita propria e assaggia lo zucchero a velo del biscotto sotto il mio naso. La mia forza di volontà vacilla e in un attimo ho già in bocca quel biscotto così maledettamente delizioso.

 

Mi metto seduto, ancora frastornato dal capitombolo ma con una festa nel palato e un senso di gioia che mi pervade… all’improvviso mi sorprendo persino a sorridere… MA. CHE. COSA. DIAMINE. STA. SUCCEDENDO?! Ma prima ancora che un solo pensiero malefico e scorbutico possa attraversare la mia mente, le mie mani, avide, hanno già afferrato altri biscotti. Non ci posso fare niente: uno strano stato di ebbrezza prende possesso di me, costringendomi ad abbuffarmi dei biscotti di Natale che ho sempre odiato e portandomi a mangiarli tutti, uno dietro l’altro, per poi arrendermi definitivamente e sciogliermi in un mare di lacrime. Certo, lacrime di gioia per le endorfine, ma anche perché all’improvviso mi rendo conto della malvagità del privare i clienti di Wörndle di un piacere simile. “CHE TU SIA STRAMALEDETTO, WÖRNDLE!”, urlo a squarciagola, mentre dentro di me si fa lentamente strada un’altra strana sensazione, lo stimolo di fare qualcosa che io, l’indomabile Grinch, mai avrei pensato di fare. È più forte di me: mi reco nel laboratorio di Wörndle e mi metto a preparare i biscotti. Già, avete letto bene.

 

E così accadde che il Grinch (non più anti-)Natale si presentò nel laboratorio di Wörndle per dare una mano agli instancabili pasticcieri e rimediare al danno da lui stesso provocato, cercando di sfornare l’esatta quantità di biscotti rubati (e pure qualcuno in più). Una storia tanto stramba quanto incredibile: il famigerato Grinch si rese conto non soltanto della bontà dei biscotti natalizi di Wörndle, ma anche del vero significato del Natale e di quanto fosse bello abbracciare con tutto se stesso la magia di questa festa. E mentre la neve scendeva lieve, gioia e amore giocavano a rincorrersi tra le viuzze del paese…

BASTA PERÒ ADESSO! NON ESAGERIAMO CHE MI VIENE IL DIABETE!

Ok, ok, va bene. Allora buon Natale (o anche no!) 😉

*Nota della redazione: Nessuna luminaria innocente, nessun asino e nessuno Josef è stato sequestrato, danneggiato o abbandonato durante la stesura di questa storia.

Contatto
Wörndle KG di Wörndle Matthias & Co.
Zona Artigiani 9, 39052 Caldaro

Tel.+39 0471 962 186
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Partita IVA: 01636420216
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